Cara Amica, caro Amico,
desideriamo chiederti un po’ del tuo tempo e della tua attenzione per presentarti alcune riflessioni ed un progetto ad esse collegato, che speriamo possano essere condivise e accolte da te, dai tuoi familiari, dai tuoi amici più veri.
Da ragazzi sia in estate che d’inverno, abbiamo trascorso insieme ad altri amici ed educatori, dei periodi di soggiorno nella casa Salesiana di Sottofrua in val Formazza.
Sono stati momenti indimenticabili che ci hanno formato alla vita.
Tutti noi li ricordiamo tra le esperienze più belle e tra i periodi più felici della nostra gioventù. Hanno un posto di riguardo nostri ricordi.
Abbiamo avuto la fortuna di viverli in un ambiente che ci riportava alla natura, alla semplicità, all’impegno. Qualcuno aveva, a nostra insaputa, preparato quell’ambiente per noi, per farci crescere.
Ora questa Casa Alpina è chiusa e non viene più utilizzata.
Rischia il declino o la vendita.
Con alcuni amici ci siamo chiesti: «coloro che hanno vissuto in questa casa, che ci sono passati, che la conoscono per vari motivi, coloro che vi sono affezionati e la ricordano con nostalgia, saranno disposti ad aiutare per un progetto di recupero, di adeguamento e di rilancio?»
Ed ancora: «noi che a suo tempo, abbiamo ricevuto senza chiederci chi si era preoccupato di offrirci questa possibilità, potremo fare qualcosa per i ragazzi che verranno?»
Saranno i ragazzi degli oratori delle parrocchie, dei gruppi missionari, saranno i nostri figli, nipoti o quelli dei nostri amici. Saranno ragazzi che non conosciamo e magari non conosceremo, ai quali potremo offrire nuovamente un ambiente per la loro crescita.
«Sapremo restituire quanto abbiamo ricevuto?»
Una Guida aveva scoperto i sentieri che l’anima dei ragazzi percorre.
Padre Ugo De Censi, salesiano della prima ora ad Arese, ha vissuto tanti anni della sua vita con i “barabit” del centro salesiano. Da Sottofrua ha camminato per arrivare alle vette della Formazza: Binden, Hosand, Punta d’Arbola. Lunghe camminate gioiose e spensierate che gli hanno permesso di conoscere la valle e la sua gente.
A Sottofrua è iniziato anche il sogno di aiutare i più poveri dell’America Latina. L’incontro tra padre Pedro Melesi, missionario in Mato Grosso, ed i giovani catechisti ed oratoriani fu l’inizio di un’avventura che dura da più di 50 anni.
Far rivivere Sottofrua è tener vivo l’esempio di Padre Ugo.
Così, cara amica e caro amico, con tanto entusiasmo e speranza, vogliamo chiederti un aiuto per poter rendere concreto questo sogno.
Potrà essere un aiuto economico ed anche un impegno nei lavori di sistemazione.
Vorremmo coinvolgere conoscenti, famiglie e gruppi che partecipino con un contributo di 1.000 euro ed un fine settimana di lavori ogni mese.
Il “pegno” del contributo è il modellino in legno di cirmolo che un amico ci ha preparato.
Sappiamo di chiedere uno sforzo e un sacrificio significativo, ma sappiamo anche che quanto ci è stato dato non ha prezzo, così come non ha prezzo l’educazione e la vita dei ragazzi che verranno.
Sottofrua è un ambiente educativo che non ha eguali.
Ci auguriamo che possa tornare a vivere!
Con entusiasmo e speranza: evviva Sottofrua!
Che viva Sottofrua!
VIVA Sottofrua!
Vogliamo Impegnarci Vogliamo Animarla.